Archivio | gennaio 2019

tagliatelle intrecciate

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Tagliatelle intrecciate preparate con farina di  grano Senatore Cappelli per un ospite ed amico venuto da molto lontano.

Ieri sera ho fatto le ore piccole, ho atteso che tutti andassero a letto per cimentarmi in questa preparazione che richiede maestria e tempo, ma anche pazienza e tanto tanto amore per le cose buone e genuine di una volta.

Ed eccovi il risultato.

 

Ultimo cielo

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Riempitevi occhi miei
di questo ineguagliato plenilunio,
non fermate la conta delle stelle,
dalla prima che nasce sul ventre della sera
fino all’ultima che s’addormenta
nei mattini del mondo.riempitevi occhi miei di questo girotondo
di astri, di comete, di costellazioni,
del piccolo carro che fermo si trascina
sulla dorsale d’argento della luna.
saziatevi occhi miei
di questo mare bianco, che la frusta del maestrale
fa ruggire, e sugli scogli in mille perle
s’infrange, e non patisce
della rena che supina lo tradisce.saziatevi occhi di questo mare quieto
che in confini terrestri si contiene
come un bimbo che sogna nel lettino.
e mentre sogna succhia il suo ditino

colmatevi occhi miei di verdi prati,
dove spontanea spunta la cedrella
e il rosso papavero decora il fedele ed umile tratturo,
che stradina di campagna fa più bella.

catturate fra le pieghe del cristallino
l’ultimo rosa dei peschi e dei ciliegi,
il niveo candore del mandorlo e del pruno
e il giallo delle ginestre sazie di sole
quando indorano le valli e poi le alture,

nello scrigno delle pupille conservate
come tra pagine di una pergamena
il verde della giada quando
tenta d’eguagliare il filo d’erba,

il carato dell’oro delle messi, le altezze dei cedri
dal Libano importati, la rosa che profuma
e che ghermisce la mano che la strappa
e la gualcisce.

chi ha mani lievi venga a svuotare le conchiglie
dei miei occhi delle lacrime che ancora vi dimorano,
voglio colmare i miei occhi d’azzurro,
voglio colmare i miei occhi di mare,
voglio colmare i miei occhi di sole,

perchè quando il Buio

la Luce dallo sguardo mi rapirà ,
li condurrò con me nell’altra vita,
dove non ci sarà tempo per l’amore,
dove non ci sarà tempo per godere
delle stelle raccolte con le mani,
della luna bevuta in un bicchiere.

 

Il terzo occhio

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Amici, Venerdi 25 gennaio ho avuto un intervento chirurgico all’occhio destro

presso l’ospedale San Camillo De Lellis di Mesagne.

Ho portato per qualche giorno una benda a cupola che mi impediva di mettere gli occhiali e vedere qualcosa almeno con l’altro occhio.

Sono stata a riposo forzato, sono ancora a riposo parziale, oggi ad esempio è una giornata ventosa e grigia e devo ancora usare cautela e riguardo per l’occhio operato, e sono chiusa nelle mie stanze.

Quel giorno ho annotato tutto, ho scritto tutto anche senza notes e matita, ho avuto timore di morire senza poter vedere più il mare, senza vedere più i miei cari, senza vedere più gli straordinari tramonti e le albe della mia città.

L’attesa più stressante è stata quella in cui ho sostato nell’ anticamera della sala operatoria. Solo dopo aver zittito tutte le paure e fatto silenzio anche nell’anima ho notato che nella saletta, con un sistema di radiodiffusione, si poteva percepire un filo di musica, un filo appena per non disturbare, ma sufficiente per essere percepita in un ambiente dove vige il Silenzio assoluto.

Nei giorni in cui ho dovuto portare la benda, ho capito che, anche con un occhio bendato, il poeta con il suo occhio di riserva, riesce ugualmente a vedere … le stelle.

La Vostra Anna

Verdure di stagione

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E’ cosa buona e giusta consumare le verdure, la frutta e i prodotti della terra nel loro tempo migliore, in modo tale da gustare tutte queste cose buone con tutte le loro caratteristiche, la ricchezza dei loro nutrienti, vitamine, sali minerali e zuccheri quando sono nel pieno della loro produzione.

In questo periodo la regina di tutte le verdure è la rapa cimata, al secondo posto ci sono i carciofi, almeno nella mia graduatoria preferenziale. Dalle mie parti è nevicato di recente e le colture a cielo aperto ne hanno sofferto notevolmente.  L’inattesa nevicata  ha fatto salire vertiginosamente il prezzo delle verdure di produzione locale che sul banco dei piccoli negozi di frutta e verdura non è raro trovare le cicorie, a 3 euro, i carciofi ad 1 euro cadauno e le rape a quasi 5 euro. Io vado ghiotta di queste ultime e nonostante il deterrente del prezzo ne ho voluto comprare almeno un kg.

Naturalmente ho buttato pochissime foglie, le foglie esterne le ho stufate, con quel sorriso di Dio che sono i miei peperoncini di produzione propria di cui vi ho parlato l’estate scorsa. Le cime, eh! le cime, quelle poche recuperate, le ho cotte con le favolose orecchiette pugliesi, di grano Senatore Cappelli e condite con pane fritto con aglio e filetti di acciughe salate.

La fine del mondo.

Ma cosa ve lo dico a fare!!!

Premio Skuma

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Ieri mattina nella prestigiosa sede del Circolo Sottufficiali della Marina Militare di Taranto è stata inaugurata la Mostra d’Arte intitolata ad una figura leggendaria che forse non tutti conoscono: ovvero la leggenda di Skuma. Il giornalista Leo Spalluto ne ha raccontato egregiamente la “Storia”sconfinata poi nella “Leggenda”.A questa figura che appartiene da sempre alla Città dei due Mari, la Precis Arte di Lucia La Sorsa ha voluto intitolare questo Evento d’Arte e Poesia, l’omonimo Premio conferendo ai pittori e ai poeti selezionati l’ambito riconoscimento. Essere stata definita “Eccellenza del territorio” mi ha enormemente emozionata. Grazie Lucia La Sorsa, grazie Vincenzo Massimillo, Grazie alla Marina Militare della nostra Città bimare, rappresentata dal luogotenente Vincenzo Palazzo. Grazie alla nostra Amata Taranto che ieri ci ha accolti con un sorriso particolarmente Azzurro e Radioso.

Ragnatela d’oro

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Ragnatela d’oro

Ogni sera attendo
che ritorni.
L’attendo,
già pronto il bagaglio
per partire.
Insieme si potrà volare
oltre la linea latitante
del possibile.

Impazienze d’infanzia
ritrovo, e paure tra le scale
sempre in penombra.

Una siringa di luna
mi rivaluta l’ardire,
ora l’azzardo è reso verosimile.

Anche stasera l’attendo per partire,
ne scruto l’arrivo,
dietro un sipario setoso
che scosto
con l’indice eretto,
complice e cauto.

Un ultimo sguardo
sottratto alla soglia
della pazienza
s’imbeve di luce, già sento
il motivo del suo passo.

Dal mio sangue s’innalzano
stalagmiti, ideogrammi d’ansia letàre
che a stento trattengo.

Eccola, è lei!
la mia serotina stella.
S’avvicina, si affaccia
da una balaustra di nubi
e l’atteso segnale
m’invìa; mi avvio,
docile con lei
per il viaggio consueto,
trasgressivo.

Il gufo della notte
si appisola lontano.
Le ragnatele
hanno fili d’oro.

 

 

Questa voce è stata pubblicata il gennaio 19, 2019, in varie. 1 Commento

Cosa nascondi,Luna?

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Cosa nascondi, Luna?

 

Cosa  nascondi dietro le stelle

Luna malandrina?

La tua refurtiva di sogni refrattari

all’usura di giorni

sempre uguali?

 

Cosa nascondi dietro le stelle

Luna appassionata?

 

Stalattiti di lacrime

e sospiri, di ogni donna

che non si sente amata?

 

Cosa nascondi Luna

Stupefatta ?

 

I viaggi ed i naufragi

di anime di latta…?

 

I fremiti di pelle della notte

quando, non vista, fiorisce

 

la rosa scarlatta  ???

 

 

A Vittorio Agnini, l’ultimo zzuccatore

nelle-cave

A VITTORIO, l’ultimo zzuccatore

Eri tu quel bambino
dallo sguardo sperduto
e le spalle incurvate
sotto un peso di tufo.
Eri tu, vergognoso, nel vedere
i compagni, nelle loro divise,
e tu sfidavi le albe.
Quelle cave pietrose
sempre erette, al tuo fianco,
t’inviavano allodole
per consolare il tuo pianto.
I tuoi occhi celanti
visioni di paradiso,
si colmavano di pianto
ti solcavano il viso.
Ma una fiamma cocente
cresceva piano in te,
saresti stato un artista
come altri non c’è.
Le tue mani incallite
stemperavano stelle,
le tue tele più belle
le “pittavi” con quelle.