Archivio | aprile 2016

“L’Insopportabile contraddizione”

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Cento chilometri a piedi, da Brindisi a Taranto, spingendo una barella: è la singolare performance di protesta messa in atto da Noel Gazzano, 39 anni, artista e antropologa italo-americana, salentina d’adozione, per dire “no alla Puglia dei veleni”. Il viaggio a piedi dell’artista da una parte all’altra della costa pugliese ha avuto inizio dalla zona industriale di Brindisi. Il programma prevede un percorso di 20 chilometri al giorno per quattro giorni, attraversando le zone industriali di Mesagne, Oria e San Giorgio Jonico: l’arrivo è previsto a Taranto il 22 aprile. Durante il viaggio la barella sospinta si trasformerà, chilometro dopo chilometro, da simbolo della malattia a segno di rinascita. Sulla barella sono stati seminati semi di canapa che germoglieranno in piantine durante il viaggio e che saranno piantate nell’ultima tappa nei terreni del Tarantino inquinati. Nel percorso l’italo-americana potrà essere seguita da chiunque intenda supportarla: iscritti ad associazioni ambientaliste o semplici cittadini. “Il mio vuole essere un gesto d’amore e un invito a reagire e a mettersi tutti in cammino per cambiare il destino di questa terra meravigliosa – ha detto Gazzano – sempre più stretta nella morsa dell’inquinamento. Per farlo ho scelto questa forma in modo da lasciare un segno tangibile di speranza” (Lorenzo Madaro)
19 aprile 2016

San Giorgio in cerca di asilo

Quest’anno, durante la processione del santo Patrono San Giorgio Martire per le vie del mio Paese, San Giorgio ionico in provincia di Taranto, è accaduto che una improvvisa pioggia, dopo una giornata di sole intenso e caldo, il cielo abbia pensato di fare una piccola sorpresa a tutti.

La processione, con l’antica effige del santo patrono, giunta all’altezza di Via Castriota, una delle vie più lunghe e storiche del paese, si è dovuta fermare per mettere al riparo la statua di pregevole fattura, opera di Maestri cartapestai di Lecce, risalente a oltre 700 di vita.

I portantini, il Parroco, la statua e i  numerosi fedeli  si sono fermati ed hanno bussato alla porta di una casa, affianco alla quale c’era un grande garage.

Voi immaginate la sorpresa di questa famiglia? Loro tutti chiusi dentro casa, nemmeno incuriositi del brusio che proveniva dalla strada..nemmeno consapevoli che dalle loro parti passava il santo condottiero… forse stavano vedendo qualche rumorosa trasmissione del tardo pomeriggio in TV…una di quelle trasmissioni dove si grida come in uno stadio, dove si azzannano come in un canile…dove lottano verbalmente come in una Arena..Sì sì loro sono stati chiamati in causa nientedimento che dal loro Patrono San Giorgio.

Alla richiesta di Asilo è subentrata l’euforia della sorpresa e prontamente con una indicibile emozione, gli abitanti di quella famiglia hanno subito preso degli asciugamani e tutti insieme hanno asciugato la bellissima statua e sostato quel tanto che è bastato per poter riprendere con più fervore e devozione la processione, nel mentre il cielo burlone si squarciava lasciando intravvedere spazi di cielo azzurro, garanzia del pericolo passato e del sereno e asciutto prosieguo della serata di festa dedicata al nostro glorioso Martire, San Giorgio .

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OMOLOGISMOquattro

Amici, ho ricevuto alcune settimane, fa quale gradito omaggio, una interessante pubblicazione dal titolo “Omologismoquattro” del  Dottor Ferruccio Gemmellaro, contenente una mia poesia con sua Nota Critica. Ne sono onorata e felice e desidero condividere con voi sia la poesia che la nota critica. Altri interessanti articoli, liriche e recensioni fanno del pregevole volume un oggetto prezioso e nutrimento per la mia mente e per il mio cuore. Grazie carissimo, grazie infinite. 

 

 

omologismo

LA VIGNA ABBATTUTA

 

Ormai è solitario il campo che amasti

nel rito di parole cadute

come foglie rosse,al suolo.

 

Solo ora pesano i silenzi

e le parole non dette

volteggiano impazzite,

negli atri della memoria.

Passi titani

risuonano tra le mura

ad infrangere cattedrali

di reciproco egoismo;

a sconfiggere ombre

di presenze mancate.

 

Muraglie, le  parole taciute,

i gesti incompiuti,

la carezza non data

per eccesso di pudore.

 

Ma, troppo presto si compì

per te, la temuta profezia:

come tuono venuto da lontano

come folgore che si abbatte

d’improvviso.

 

Ti prego,cantami ancora Lily Marlen,

l’unica ninna-nanna

possibile dalla tua voce severa,

donami ancora corbezzoli rossi

preziosi come perle

ai miei occhi di bambina.

 

Soltanto al crocevia

mi permettesti di prenderti la mano

e percorrere al tuo fianco

l’ultimo tratto di vita,

sconvolgendo relazioni verticali

radicate nelle vene contadine.

 

E madre tua divenni,

terapie d’amore m’inventai,

per un lampo di luce nei tuoi occhi.

 

Tu, padre,

la quercia abbattuta

che riscattasti abissi di silenzio

pronunciando, con l’anima alla gola,

con ritrovato amore, il nome mio.

 

*****

In questi versi dedicati al padre “La vigna abbattuta” l’autrice Anna Marinelli elabora la fortuna di aver avuto quale genitore un contadino, figlio legittimo della madre terra, l’abbrivio dell’ideologia sorta dalla cultura, che a lei aveva fatto da bambagia, plasmata nella crescita, e che ha scolpito il suo essere donna di grandi pensieri.

Ferruccio Gemmellaro.

 

Antonio Fanelli

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Antonio Fanelli

 

Parlare di Antonio Fanelli non è cosa facile a ben pensarci. La sua versatilità, la sua ampiezza di aggettivazioni rendono ardua l’impresa a coloro che volessero tracciarne un profilo adeguato. Antonio infatti è regista, attore, cantante, musicista poeta, scrittore ed infine, anche editore.

Nato nelle bella Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi nel 1963, si trasferisce giovanissimo prima a Parma e successivamente a Milano.

Alla normale attività lavorativa assomma una intensa attività artistica che lo vede esibirsi in un ampio ventaglio di città viciniori, dove si esibisce come cantante, attore e autore di testi teatrali, forte della sua preparazione conseguita presso la Scuola di Regia e Scrittura teatrale del Teatro Smeraldo di Milano, con master in regia e scrittura teatrale.

Ai numerosi Monologhi scritti e recitati con successo, ha pubblicato nel Settembre 2015 il suo primo Romanzo Breve dal titolo “La Ferita senza sangue” per i tipi de “ La Lettera Scarlatta Editrice” – Cuneo.

L’opera, prefata da Eleonora Gitto, fu presentata qualche tempo fa presso l’Associazione solidale Agorà, di San Giorgio Jonico, e fu quella l’occasione che mi permise di fare una conoscenza ravvicinata del poliedrico personaggio, Antonio Fanelli.

Il Romanzo, breve ma intenso, introduceva i presenti e introduce i lettori, in un viaggio sentimentale dagli esiti inaspettati. Dettaglia l’esperienza amorosa e sentimentale di un uomo del Sud, ma potrebbe trattarsi di un qualunque cittadino del mondo, riguardo alla situazione sentimentale dell’innamoramento nei tempi di Internet, nei tempi di Facebook, nei tempi delle Chat. Amore che nasce virtualmente e poi si ramifica nel vissuto personale dei protagonisti fino a tessere una seducente trama, lasciando intravvedere scene di intensa sensualità. Vi sono infatti, sentimenti e situazioni di convivenza dove serpeggia, tra la trama e l’ordito della vicenda narrata, l’ambiguità di un rapporto d’amore, vissuto quasi a senso unico dall’uomo, dal protagonista, il quale sebbene consapevole della fragilità dell’esperienza che sta vivendo, non riesce a guardare con obiettività oltre i confini della sua storia.

Il figlio non nato da questo rapporto amoroso, rimane il capitolo più altamente lirico del racconto, narrato in prima persona, e pone al lettore interrogativi e quesiti senza risposte esaustive.

Ricordo con molto piacere la lettura da parte dell’autore di qualche stralcio del suo romanzo, come anche la sua eccellente interpretazione di un monologo del grande Dario Fo, dalla caustica ironia, sulla storia di Adamo ed Eva e la loro cacciata dal paradiso terrestre.

Successivamente ho avuto la gioia di essere intervistata dal regista Fanelli in occasione della presentazione di una mia pubblicazione, I “Racconti intorno al braciere” sempre nei locali dell’Associazione solidale Agorà. La conduzione della serata si svolse in maniera innovativa lontana dai canoni consueti ai quali ci hanno abituati i critici carismatici che la fanno da baroni, nelle serate culturali. Il successo di quella presentazione fu in larga parte dovuta alla capacità dell’interlocutore di scandagliare gli ambiti più remoti della personalità della scrivente, fino a renderla quasi una seduta psicanalitica.

Ma l’attività di Antonio Fanelli non conosce soste, infatti, ha in cantiere ancora una impegnativa opera teatrale che presenterà presso il suggestivo Teatro degli Imperiali, in Francavilla Fontana, sua città natale, Venerdì 15 Aprile alle ore 20,30.

In quella prestigiosa location Antonio Fanelli si esibirà in un lavoro impegnativo

dal titolo: “Stati di Ordinaria Ingiustizia, tre Storie tre Vite”, ripercorrendo la tragica fine che accomuna la più recente storia dell’assassinio di Regeni a quelle inghiottite dall’oblio e dalla colpevole dimenticanza di Sacco, Vanzetti e Pinelli.

Sono certa che si tratterà di una performance di sicuro spessore politico, umano e

sociale, nella quale l’autore saprà raggiungere le nostre coscienze, scuotendole fino alle fondamenta.

 

Anna Marinelli

 

Finestre Mediterranee

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Cari Amici che mi seguite con affetto e soprattutto costanza…Mi onoro di pubblicare un articolo pregevolissimo su quanto avvenuto Domenica 3 aprile nello Studio d’Arte del Prof. Daniele Galeone in occasione della sua ultima rassegna d’arte. L’Articolo per la prima volta non è firmato da me ma da un poeta presente alla serata    che ho molto apprezzato per il garbo e il sentimento con cui ha declamato le sue poesie, ovvero il Poeta, dottor Gianni Perona.

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Si è concluso il 3 aprile, Domenica in Albis, il programma delle manifestazioni teatrali e culturali, ideate e realizzate dal prof. Daniele Galeone con la “ Piccola Compagnia d’arte totale Padre Corcione “. In concomitanza con la chiusura della sua ultima Mostra antologica 1960-2016 Daniele Galeone ha voluto creare l’evento nell’evento, inserendo nel programma della serata un intervento introduttivo del prof. Cosimo Annicchiarico, che ha descritto mirabilmente le qualità culturali, artistiche, umane e filosofiche di Ipazia. E’ toccato a PierLuigi Zinzanella studente del Liceo G. Moscati di Grottaglie, recitare una poesia in greco antico, dedicata appunto alla splendida figura di Ipazia. Subito dopo Daniele Galeone ha invitato alcuni ospiti presenti, a recitare delle poesie. Il prof. Vincenzo Mancino, alla tastiera, ha regalato momenti di vibrante emozione creando, di volta in volta, il sottofondo musicale più consono ed adatto alla recitazione. Angela Astone, Anna Marinelli e Gianni Perona, hanno recitato alcune delle loro poesie. Il giovane Fabrizio Gallo ha recitato una poesia di Domenico Arces. Pietro Annicchiarico ha recitato una poesia del compianto prof.re Don Pietro De Amicis, in continuità con la tradizione e la cultura legate al vernacolo grottagliese. Angela Astone ed Anna Marinelli, hanno ovviamente impreziosito la serata, rendendo ancora più magica l’atmosfera con la recitazione di alcune tra le loro più belle poesie. Infine Maria Bradascio e Francesca Quaranta, voci narranti che hanno accompagnato Daniele Galeone durante la performance teatrale a tre voci.

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La professoressa Maria Pia Ettorre, assessore alla cultura del Comune di Grottaglie, ha espresso parole di elogio e di profonda gratitudine a tutti i partecipanti, ed ha deliziato i presenti con la lettura di un sonetto di William Shakespeare, declamato prima in inglese e poi in italiano. Una serata all’insegna della pittura, della poesia, della recitazione e della storia; una grande e positiva contaminazione di diverse forme artistiche quindi, che incita e impegna il gruppo di Daniele Galeone, a continuare ed a rendere fruibile agli altri il senso di profonda soddisfazione che solo l’arte nella sua totalità, può donare.

 

Grottaglie 05/04/2016 Dott. Gianni Perona

 

Ultimo cielo

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ULTIMO CIELO

 

Riempitevi occhi miei

di questo ineguagliato plenilunio,

non fermate la conta delle stelle,

dalla prima che nasce sul ventre della sera

fino all’ultima che s’addormenta

nei mattini del mondo.

 

Riempitevi occhi miei  di questo girotondo

di astri, di comete, di costellazioni,

del piccolo carro che fermo si trascina

sulla dorsale d’argento della luna.

Saziatevi occhi miei

di questo mare bianco, che la frusta del maestrale

fa ruggire, e sugli scogli in mille perle

s’infrange, e non patisce

della rena che supina lo tradisce.

 

Saziatevi occhi di questo mare quieto

che in confini terrestri si contiene

come un bimbo che sogna nel lettino.

E mentre sogna succhia il suo ditino

 

 

Colmatevi occhi miei di verdi prati,

dove spontanea spunta la cedrella

e il rosso papavero decora il fedele ed umile tratturo,

che stradina di campagna fa più bella.

 

Catturate fra le pieghe del cristallino

l’ultimo rosa dei peschi e dei ciliegi,

il niveo candore del mandorlo e del pruno

e il giallo delle ginestre sazie di sole

quando indorano le valli e poi le alture,

 

Nello scrigno delle pupille conservate

come tra pagine di una pergamena

il verde della giada

quando tenta d’eguagliare il filo d’erba,

 

il carato dell’oro delle messi, le altezze dei cedri

dal Libano importati, la rosa che profuma

e che ghermisce  la mano che la strappa

e la gualcisce.

 

Chi ha mani lievi venga a svuotare le conchiglie

dei miei occhi delle lacrime che ancora vi dimorano,

voglio colmare i miei occhi d’azzurro,

voglio colmare i miei occhi di mare,

voglio colmare i miei occhi di sole,

 

Perchè quando il Buio la Luce dallo sguardo mi rapirà ,

li condurrò con me nell’altra vita,

dove non ci sarà tempo per l’amore,

dove non ci sarà tempo per godere

delle stelle raccolte con le mani,

della luna bevuta in un bicchiere.

Corteggiamento

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Ormai è iniziato il grande corteggiamento. .. i miei occhi sono affascinati dalla favolosa vegetazione del melograno intrecciato al pruno che crescono nell’orto dei vicini… concimati dal mio sguardo innamorato!