Archivio | aprile 2016
San Giorgio in cerca di asilo
Quest’anno, durante la processione del santo Patrono San Giorgio Martire per le vie del mio Paese, San Giorgio ionico in provincia di Taranto, è accaduto che una improvvisa pioggia, dopo una giornata di sole intenso e caldo, il cielo abbia pensato di fare una piccola sorpresa a tutti.
La processione, con l’antica effige del santo patrono, giunta all’altezza di Via Castriota, una delle vie più lunghe e storiche del paese, si è dovuta fermare per mettere al riparo la statua di pregevole fattura, opera di Maestri cartapestai di Lecce, risalente a oltre 700 di vita.
I portantini, il Parroco, la statua e i numerosi fedeli si sono fermati ed hanno bussato alla porta di una casa, affianco alla quale c’era un grande garage.
Voi immaginate la sorpresa di questa famiglia? Loro tutti chiusi dentro casa, nemmeno incuriositi del brusio che proveniva dalla strada..nemmeno consapevoli che dalle loro parti passava il santo condottiero… forse stavano vedendo qualche rumorosa trasmissione del tardo pomeriggio in TV…una di quelle trasmissioni dove si grida come in uno stadio, dove si azzannano come in un canile…dove lottano verbalmente come in una Arena..Sì sì loro sono stati chiamati in causa nientedimento che dal loro Patrono San Giorgio.
Alla richiesta di Asilo è subentrata l’euforia della sorpresa e prontamente con una indicibile emozione, gli abitanti di quella famiglia hanno subito preso degli asciugamani e tutti insieme hanno asciugato la bellissima statua e sostato quel tanto che è bastato per poter riprendere con più fervore e devozione la processione, nel mentre il cielo burlone si squarciava lasciando intravvedere spazi di cielo azzurro, garanzia del pericolo passato e del sereno e asciutto prosieguo della serata di festa dedicata al nostro glorioso Martire, San Giorgio .
OMOLOGISMOquattro
Amici, ho ricevuto alcune settimane, fa quale gradito omaggio, una interessante pubblicazione dal titolo “Omologismoquattro” del Dottor Ferruccio Gemmellaro, contenente una mia poesia con sua Nota Critica. Ne sono onorata e felice e desidero condividere con voi sia la poesia che la nota critica. Altri interessanti articoli, liriche e recensioni fanno del pregevole volume un oggetto prezioso e nutrimento per la mia mente e per il mio cuore. Grazie carissimo, grazie infinite.
LA VIGNA ABBATTUTA
Ormai è solitario il campo che amasti
nel rito di parole cadute
come foglie rosse,al suolo.
Solo ora pesano i silenzi
e le parole non dette
volteggiano impazzite,
negli atri della memoria.
Passi titani
risuonano tra le mura
ad infrangere cattedrali
di reciproco egoismo;
a sconfiggere ombre
di presenze mancate.
Muraglie, le parole taciute,
i gesti incompiuti,
la carezza non data
per eccesso di pudore.
Ma, troppo presto si compì
per te, la temuta profezia:
come tuono venuto da lontano
come folgore che si abbatte
d’improvviso.
Ti prego,cantami ancora Lily Marlen,
l’unica ninna-nanna
possibile dalla tua voce severa,
donami ancora corbezzoli rossi
preziosi come perle
ai miei occhi di bambina.
Soltanto al crocevia
mi permettesti di prenderti la mano
e percorrere al tuo fianco
l’ultimo tratto di vita,
sconvolgendo relazioni verticali
radicate nelle vene contadine.
E madre tua divenni,
terapie d’amore m’inventai,
per un lampo di luce nei tuoi occhi.
Tu, padre,
la quercia abbattuta
che riscattasti abissi di silenzio
pronunciando, con l’anima alla gola,
con ritrovato amore, il nome mio.
*****
In questi versi dedicati al padre “La vigna abbattuta” l’autrice Anna Marinelli elabora la fortuna di aver avuto quale genitore un contadino, figlio legittimo della madre terra, l’abbrivio dell’ideologia sorta dalla cultura, che a lei aveva fatto da bambagia, plasmata nella crescita, e che ha scolpito il suo essere donna di grandi pensieri.
Ferruccio Gemmellaro.
Antonio Fanelli
Antonio Fanelli
Parlare di Antonio Fanelli non è cosa facile a ben pensarci. La sua versatilità, la sua ampiezza di aggettivazioni rendono ardua l’impresa a coloro che volessero tracciarne un profilo adeguato. Antonio infatti è regista, attore, cantante, musicista poeta, scrittore ed infine, anche editore.
Nato nelle bella Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi nel 1963, si trasferisce giovanissimo prima a Parma e successivamente a Milano.
Alla normale attività lavorativa assomma una intensa attività artistica che lo vede esibirsi in un ampio ventaglio di città viciniori, dove si esibisce come cantante, attore e autore di testi teatrali, forte della sua preparazione conseguita presso la Scuola di Regia e Scrittura teatrale del Teatro Smeraldo di Milano, con master in regia e scrittura teatrale.
Ai numerosi Monologhi scritti e recitati con successo, ha pubblicato nel Settembre 2015 il suo primo Romanzo Breve dal titolo “La Ferita senza sangue” per i tipi de “ La Lettera Scarlatta Editrice” – Cuneo.
L’opera, prefata da Eleonora Gitto, fu presentata qualche tempo fa presso l’Associazione solidale Agorà, di San Giorgio Jonico, e fu quella l’occasione che mi permise di fare una conoscenza ravvicinata del poliedrico personaggio, Antonio Fanelli.
Il Romanzo, breve ma intenso, introduceva i presenti e introduce i lettori, in un viaggio sentimentale dagli esiti inaspettati. Dettaglia l’esperienza amorosa e sentimentale di un uomo del Sud, ma potrebbe trattarsi di un qualunque cittadino del mondo, riguardo alla situazione sentimentale dell’innamoramento nei tempi di Internet, nei tempi di Facebook, nei tempi delle Chat. Amore che nasce virtualmente e poi si ramifica nel vissuto personale dei protagonisti fino a tessere una seducente trama, lasciando intravvedere scene di intensa sensualità. Vi sono infatti, sentimenti e situazioni di convivenza dove serpeggia, tra la trama e l’ordito della vicenda narrata, l’ambiguità di un rapporto d’amore, vissuto quasi a senso unico dall’uomo, dal protagonista, il quale sebbene consapevole della fragilità dell’esperienza che sta vivendo, non riesce a guardare con obiettività oltre i confini della sua storia.
Il figlio non nato da questo rapporto amoroso, rimane il capitolo più altamente lirico del racconto, narrato in prima persona, e pone al lettore interrogativi e quesiti senza risposte esaustive.
Ricordo con molto piacere la lettura da parte dell’autore di qualche stralcio del suo romanzo, come anche la sua eccellente interpretazione di un monologo del grande Dario Fo, dalla caustica ironia, sulla storia di Adamo ed Eva e la loro cacciata dal paradiso terrestre.
Successivamente ho avuto la gioia di essere intervistata dal regista Fanelli in occasione della presentazione di una mia pubblicazione, I “Racconti intorno al braciere” sempre nei locali dell’Associazione solidale Agorà. La conduzione della serata si svolse in maniera innovativa lontana dai canoni consueti ai quali ci hanno abituati i critici carismatici che la fanno da baroni, nelle serate culturali. Il successo di quella presentazione fu in larga parte dovuta alla capacità dell’interlocutore di scandagliare gli ambiti più remoti della personalità della scrivente, fino a renderla quasi una seduta psicanalitica.
Ma l’attività di Antonio Fanelli non conosce soste, infatti, ha in cantiere ancora una impegnativa opera teatrale che presenterà presso il suggestivo Teatro degli Imperiali, in Francavilla Fontana, sua città natale, Venerdì 15 Aprile alle ore 20,30.
In quella prestigiosa location Antonio Fanelli si esibirà in un lavoro impegnativo
dal titolo: “Stati di Ordinaria Ingiustizia, tre Storie tre Vite”, ripercorrendo la tragica fine che accomuna la più recente storia dell’assassinio di Regeni a quelle inghiottite dall’oblio e dalla colpevole dimenticanza di Sacco, Vanzetti e Pinelli.
Sono certa che si tratterà di una performance di sicuro spessore politico, umano e
sociale, nella quale l’autore saprà raggiungere le nostre coscienze, scuotendole fino alle fondamenta.
Anna Marinelli
Finestre Mediterranee
ri
Cari Amici che mi seguite con affetto e soprattutto costanza…Mi onoro di pubblicare un articolo pregevolissimo su quanto avvenuto Domenica 3 aprile nello Studio d’Arte del Prof. Daniele Galeone in occasione della sua ultima rassegna d’arte. L’Articolo per la prima volta non è firmato da me ma da un poeta presente alla serata che ho molto apprezzato per il garbo e il sentimento con cui ha declamato le sue poesie, ovvero il Poeta, dottor Gianni Perona.
Si è concluso il 3 aprile, Domenica in Albis, il programma delle manifestazioni teatrali e culturali, ideate e realizzate dal prof. Daniele Galeone con la “ Piccola Compagnia d’arte totale Padre Corcione “. In concomitanza con la chiusura della sua ultima Mostra antologica 1960-2016 Daniele Galeone ha voluto creare l’evento nell’evento, inserendo nel programma della serata un intervento introduttivo del prof. Cosimo Annicchiarico, che ha descritto mirabilmente le qualità culturali, artistiche, umane e filosofiche di Ipazia. E’ toccato a PierLuigi Zinzanella studente del Liceo G. Moscati di Grottaglie, recitare una poesia in greco antico, dedicata appunto alla splendida figura di Ipazia. Subito dopo Daniele Galeone ha invitato alcuni ospiti presenti, a recitare delle poesie. Il prof. Vincenzo Mancino, alla tastiera, ha regalato momenti di vibrante emozione creando, di volta in volta, il sottofondo musicale più consono ed adatto alla recitazione. Angela Astone, Anna Marinelli e Gianni Perona, hanno recitato alcune delle loro poesie. Il giovane Fabrizio Gallo ha recitato una poesia di Domenico Arces. Pietro Annicchiarico ha recitato una poesia del compianto prof.re Don Pietro De Amicis, in continuità con la tradizione e la cultura legate al vernacolo grottagliese. Angela Astone ed Anna Marinelli, hanno ovviamente impreziosito la serata, rendendo ancora più magica l’atmosfera con la recitazione di alcune tra le loro più belle poesie. Infine Maria Bradascio e Francesca Quaranta, voci narranti che hanno accompagnato Daniele Galeone durante la performance teatrale a tre voci.
La professoressa Maria Pia Ettorre, assessore alla cultura del Comune di Grottaglie, ha espresso parole di elogio e di profonda gratitudine a tutti i partecipanti, ed ha deliziato i presenti con la lettura di un sonetto di William Shakespeare, declamato prima in inglese e poi in italiano. Una serata all’insegna della pittura, della poesia, della recitazione e della storia; una grande e positiva contaminazione di diverse forme artistiche quindi, che incita e impegna il gruppo di Daniele Galeone, a continuare ed a rendere fruibile agli altri il senso di profonda soddisfazione che solo l’arte nella sua totalità, può donare.
Grottaglie 05/04/2016 Dott. Gianni Perona
Ultimo cielo
ULTIMO CIELO
Riempitevi occhi miei
di questo ineguagliato plenilunio,
non fermate la conta delle stelle,
dalla prima che nasce sul ventre della sera
fino all’ultima che s’addormenta
nei mattini del mondo.
Riempitevi occhi miei di questo girotondo
di astri, di comete, di costellazioni,
del piccolo carro che fermo si trascina
sulla dorsale d’argento della luna.
Saziatevi occhi miei
di questo mare bianco, che la frusta del maestrale
fa ruggire, e sugli scogli in mille perle
s’infrange, e non patisce
della rena che supina lo tradisce.
Saziatevi occhi di questo mare quieto
che in confini terrestri si contiene
come un bimbo che sogna nel lettino.
E mentre sogna succhia il suo ditino
Colmatevi occhi miei di verdi prati,
dove spontanea spunta la cedrella
e il rosso papavero decora il fedele ed umile tratturo,
che stradina di campagna fa più bella.
Catturate fra le pieghe del cristallino
l’ultimo rosa dei peschi e dei ciliegi,
il niveo candore del mandorlo e del pruno
e il giallo delle ginestre sazie di sole
quando indorano le valli e poi le alture,
Nello scrigno delle pupille conservate
come tra pagine di una pergamena
il verde della giada
quando tenta d’eguagliare il filo d’erba,
il carato dell’oro delle messi, le altezze dei cedri
dal Libano importati, la rosa che profuma
e che ghermisce la mano che la strappa
e la gualcisce.
Chi ha mani lievi venga a svuotare le conchiglie
dei miei occhi delle lacrime che ancora vi dimorano,
voglio colmare i miei occhi d’azzurro,
voglio colmare i miei occhi di mare,
voglio colmare i miei occhi di sole,
Perchè quando il Buio la Luce dallo sguardo mi rapirà ,
li condurrò con me nell’altra vita,
dove non ci sarà tempo per l’amore,
dove non ci sarà tempo per godere
delle stelle raccolte con le mani,
della luna bevuta in un bicchiere.
Corteggiamento
Ormai è iniziato il grande corteggiamento. .. i miei occhi sono affascinati dalla favolosa vegetazione del melograno intrecciato al pruno che crescono nell’orto dei vicini… concimati dal mio sguardo innamorato!