Amici, penso che questa poesia sia davvero l’ultima di questo anno 2021. ve la dedico con vivo ringraziamento per aver avuto la pazienza e l’attenzione di seguirmi per tutto questo tempo.
Oggi sono andata a vedere il mio amato mare e lui, mi ha ricambiato ispirandomi questi versi.
Auguri a tutti, Buon anno. Buona Luce. Buona Speranza a Tutti.
Oggi in una chiesa del mio paese hanno rubato la statuina di Gesù Bambino, l’altro ieri avevano sottratto una pecorella, elementi rappresentativi e indispensabili per ogni Presepe che si rispetti. E mentre ci indignavamo per l’insolito e irriverente gesto, mi sono venuti alla mente gli accorati versi letti anni addietro, proprio riguardanti il furto del Bambinello.
Qualcuno in uno sferzante commento ha detto di piangere invece sui tanti bambini che muoiono ai confini della libertà, dietro filo di ferro pungente, senza il conforto di una culla, e che forse il Bambino Gesù se n’è andato da solo a raggiungere quelle creature abbandonate ai quattro venti dell’Umanità.
Certamente la mia coscienza piange sulla sorte di quei bambini, in ciò che si può definire la strage degli innocenti, in questa nostra società senza più coscienza. Che il Buon Dio Bambino giunga davvero a portare la Pace lì dove i Governatori della Terra falliscono miseramente.
Gli altri ci sono tutti. I pastori, le pecore. L’acquaiola, il pescatore, l’angelo sopra la grotta. Ma hanno rubato Gesù bambino. C’è la stalla, tutta in ordine, ci sono l’asino e il bue, c’è Maria e naturalmente Giuseppe. Ci sono le case, le palme, la fontanella e il cielo stellato. Ma hanno rubato Gesù bambino.
Guardate meglio, guardate dentro la grotta, la mangiatoia è vuota, dove sarà scivolato? Se l’hanno rubato forse gli avranno fatto male. Maria sorride. Ma a chi, se sulla paglia non c’è nessuno? E Giuseppe è chinato. Ma su cosa? lo sa soltanto lui. Hanno rubato Gesù bambino. A chi rivolgono l’asino e il bue i loro fiati di gesso? Non c’è nessuno lì dentro, da riscaldare. Magi, avete fatto un viaggio inutile, tornatevene a casa, perché Gesù Bambino lo hanno rubato. La stella non ha nessuna strada da indicare, la grotta nessun segreto da proteggere, e l’angelo nessuna buona notizia da annunciare.
Hanno rubato Gesù Bambino. Forse lo ha preso un profugo prima di lasciare casa sua, prima di salire su una di quelle navi cariche di tanti profughi come lui. Forse è finito nella tasca del giubbotto di un condannato a morte, e ora dorme beato accanto a quel cuore che tra poco non batterà più. Dormi, bimbo rubato, dormi nella sacca del povero monaco perseguitato. È lui che ti ha portato via? Oppure sei finito nella capanna di paglia del povero missionario? Cosa ci fai, così bianco e rosa in un paese dove i bambini sono tutti neri? Hanno rubato Gesù Bambino. Forse l’ha preso il bimbo soldato per farsi passare la paura, quando imbraccia il fucile, e t’ha confuso per giocattolo. Gioca, Gesù bambino, tu e il fucile, due giocattoli come altri, nelle mani del bimbo soldato.
Hanno rubato Gesù Bambino. nessuno sa dove è finito. Forse sul comodino di quel vecchio signore solo, accanto alle medicine, e alle foto dei figli, che lo hanno abbandonato. Forse lo stringe nel pugno un torturato, per aggrapparsi a una cosa qualunque, una cosa che lo leghi alla vita.
Hanno rubato Gesù Bambino. Cercatelo attentamente: nei ripostigli, nei cuori, tra le carte degli uomini d’affari che andavano quella mattina dentro le Twin Towers, nelle tasche dei vigili del fuoco, tra le pieghe dei caffettani, dei beduini, nelle sacche degli extracomunitari, e fra le pagine dei libri di scuola…
Cercate, cercate attentamente, perché hanno rubato Gesù bambino perché Gesù bambino appartiene al mondo perché il mondo è davvero il suo presepe più grande.