Archivio | ottobre 19, 2012

alla ricerca delle parole perdute

Come una vera cercatrice di pepite d’oro ho sguinzagliato i miei segugi
alla ricerca dell’ etimologia della parola dialettale “Ua ti vraca”. Il risultato non si è fatto attendere, infatti, un vecchio agricoltore ha dato la spiegazione più plausibile che ritengo sia quella giusta.

L’uva baresana, nella sua maturità raggiunge una colorazione dorata, sembra quasi d’oro, prova ne è la foto che vi allego al post.

Era solitamente chiamata “Uva dorata” Nelle varie contaminazioni e degenerazioni del linguaggio si è trasformata in Uva doraca, successivamente portata all’esasperazione di “ua ti vraca”. C’era infatti un linguaggio tipico dei contadini, quando andavano a vendemmiare nei vigneti di uva baresana e si dicevano tra di loro: osci mi vò mengu ‘ntr’alla vraca! oppre, ” Ce te sciù minatu intr’alla vraca”?

Come per dire: oggi mi vado a fare un bagno d’oro,
un bagno nell’uva dorata.
L’uva baresana, infatti sembra d’oro! E nessun’altra uva la può eguagliare in questa sua prerogativa.