Dice un vecchio detto” la vecchia non voleva morire mai, perchè aveva sempre da imparare qualcosa”. E aveva ragione il Detto popolare. Anche io alla mia venerabile età di settantenne ho imparato a cucinare in questi giorni una pietanza tramandata dai vecchi saperi e sapori di una volta. Pisellini e carciofi ripieni. Una bontà!
Si mettono a soffriggere i pisellini con un filo d’olio buono, con una bella cipolla bianca affettata grossolanamente, si fanno cuocere una decina di minuti e poi si inseriscono i carciofi precedentemente mondati dalle foglie più coriacee e farcite con un ripieno di uovo, mollica di pane e formaggio. I carciofi si mettono nel tegame dalla parte del gambo,
( anche se nella mia foto ce n’è uno rovesciato). Si continua la cottura a tegame coperto, sorvegliando di tanto in tanto se occorre aggiungere un po’ di acqua. Verso la fine io ci ho aggiunto qualche fettina di pomodoro fresco che ci sta benissimo.
I nostri antenati cuocevano questa minestra nel tegame di coccio, (Tiestu) sulla fornacetta, e a cottura quasi ultimata si copriva con un vecchio e glorioso coperchio sul quale si spargeva un pò di brace. Ciò consentiva una doratura al ripieno dei carciofi e una perfetta cottura di questo semplice piatto dei nostri avi che facevano tesoro di tutto.
Era sicuramente un piatto povero, nutriente e completo, e se accompagnato da qualche fetta di pane di grano duro di Puglia poi… è la fine del mondo!
Provare per credere.