
1
Lo sai che amo le parole
di carta fruscianti di ricordi
che accendono lumi
di memorie e balzano
sull’abbagliante bagliore di una lettera…
Dalla poesia “Le parole di Carta” che da il titolo a questa Raccolta
2
Come novella Penelope
ho tessuto trame lucenti,
quando il tempo
divenne tiranno.
Avrò scorte di lampade
da prestare
alle stolte cicale.
3
Ho raccolto margherite
nei prati del cielo
di notte brillavano
come schegge di stelle.
4
Su muri calcinati
stendo lembi di tempo,
anelli di poesia
trattengono i giorni
chè un vento ostile
non li spazzi via.
5
La vite americana
arrossiva di timidezza
all’udire il richiamo
del mare…
E si affacciava curiosa,
dall’austero muro
per udirne il canto.
6
La mia anima contadina
emerge di un intrico di rami
e mi incornicia il volto
accartocciato dagli anni.
7
Come un soffione
disperso dal vento,
così le sillabe della mia poesia
si spandono leggere
per l’aria
e ricadono nel solchi
irrigiditi dei giorni
e si mutano in Musica.
8
Tra sistole e diastole
il sogno si avvicina.
E ti senti più grande
E ti senti piccina
9
Ho bevuto la luce del mattino
a grandi sorsi,
fino a sentirmi ebbra
di Libertà.
10
Ardo d’amore per il piccolo fiore
che di caldo si muore.
Ardo d’amore per la rosa di giugno
che si sfalda nel pugno.
Ardo per la giovane cicala
che ,impazzita d’amore,
il suo canto ogni sera
regala.
11
Baciami,
baciami mare,
per tutte le volte
che non mi hai baciato.
12
Il mio pareo
ogni anno più stinto,
mi ricorda il colorito
delle mie guance,
ogni anno più opaco.
13
Mi dispiace per voi
che non saprete mai
come siano ciarliere
le rondini
alle cinque del mattino.
14
Le gazze
giungevano sempre in ritardo
al rendez-vous del mattino,
indugiando vezzose,
spazzolando il loro piumaggio
corvino.
15
Sono qui impigliata
nella tua rete d’oro,
mai prigionia
mi fu più dolce.
16
Dopo giorni di oscuro silenzio,
la poesia, pietosa,come una madre,
mi spalma sull’anima
il suo unguento miracoloso,
che lenisce il dolore
di un’assenza.
17
Ti aggiri come una mal’ombra,
tra le pagine dei miei sogni,
e porti pioggia dove c’è sole
e porti sole dove c’è neve.
18
Quando il brusio di questa estate
si sarà placato
udrò ancora il crepitio
dello schiudersi
dei fiori di vetro
sul far del tramonto.
19
Come giovani delfini
i miei sogni giocano col mare,
lasciando scie luccicanti,
perle d’acqua
che si librano in verticale, leggere,
sul palcoscenico azzurro del cielo,
per poi ricadere ridendo,
nella conca ospitale dei mio occhi.
20
Questa mattina, vedendomi, là sola,
una bambina con gli occhi
straordinariamente chiari,
mi ha chiesto a bruciapelo,
quale fosse il mio nome;
“ Anna, -le ho detto- il mio nome è Anna”.
Poi, come appagata da un’esigenza interiore,
mi ha sorriso lungamente
con i suoi dentini da latte.
21
Dal mio angolo serale
così remoto dal mondo
sorveglio con la brace dei miei occhi
il cielo del crepuscolo,
che cangia il suo sembiante.
Voci di vita mi giungono
da lontano, senza sfiorarmi
di un tanto…
21
Hanno ali per volare
le parole di carta,
si posano sulla tua spalla
quando sei solo,
si appuntano sul risvolto del tuo cuore,
quando sei triste,
si accendono come candele
nelle notti senza luce.
22
Vorrei avere
la pigrizia astuta
del gatto
quando confida,
sonnecchiando,
nella sortita ingenua
del topo.
23
Questa mattina,
una luce rosata, frastagliata,
sventagliata, mi ha bussato
alla porta e mi ha consegnato
un miracolo impareggiabile di Luce.
I suoi colori li porterò con me
come coccarde appese sul cuore.
24
Prima che ti assalga
una fitta sassaiola
di nuvole,mi hai donato
l’ultimo fiore di ottobre,
come un bacio di addio
aggrappato ai cancelli del mio cuore.
25
Viene sempre verso sera,
senza annunciarsi,
viene sempre, io l’aspetto con certezza.
Si ferma all’angolo e mi fa l’occhiolino,
poi, senza peso,
spicca il volo e va lontano,
ma mi lascia una piuma sulla mano.
26
Hanno ali per volare
le parole di carta,
si posano sulla tua spalla
quando sei solo,
si appuntano sul risvolto del tuo cuore,
quando sei triste,
si accendono come candele
nelle notti senza luna e senza stelle.
27
Orme lucenti mi abbagliano
quando il sonno tarda a venire
e conto ad uno ad uno i tuoi versi d’amore,
sospesi come diamanti,
tagliati
con una lama lucente e mutevole
come taglia la lontananza.