Strana Luce
Questa sera, alle 20,20 c’è una strana luce azzurrina
che si sfalda ad oriente, dietro il palazzo altezzoso
che si erge sui terrazzi. Dalla mia veranda un venticello monello
mi veste di brividi le braccia desnude…
mi solleva l’orlo della veste leggera
mentre mi ubriaco di quel cielo
che domina e colora il tetto della casa di Elisa.
La mia Kenzia superba esibisce orgogliosa
un tripudio di foglie neonate,
per darmi conferma dell’inarrestabile passo della Vita.
Dopo giorni di oscuro silenzio, la poesia, pietosa,
come una madre, mi spalma sull’anima
il suo nettare di luce vespertina
che lenisce il dolore di un’assenza.