L’UOMO CHE NON C’ERA
(splendida terra di mezzo)
Amici che viaggiate
in questa splendida terra di mezzo
e avete occhi per guardare altrove
a avete mani per prendere il vento
io sono l’uomo che non c’era
proprio quando ce n’era bisogno
amore amore amore
di tanta ben delineata incertezza
hai niente da dire alla notte
stanotte che il cielo non basta
io sono l’uomo che non c’era
quando tu mi cercavi per strada
e madre, oh madre
smarrita tra i fogli e le foglie d’autunno
che vennero antichi poeti
ad accendere questa candela nel vento
io sono l’uomo che non c’era
proprio quando ti stavi spegnendo
e figlia figlia
che non hai ereditato il ricordo
e hai imparato a contare guardando le stelle
ed a camminare cadendo
io sono l’uomo che non c’era
quando c’era da prenderti in braccio
e dove cammina il tuo passo
diventa uno splendido pezzo di mondo
quel metro quadrato di vento
che chiudo nei sordi recinti che ho dentro
io sono l’uomo che non c’era
quella notte che stavi cadendo
amici che viaggiate
in questa splendida terra di mezzo
che avete occhi per guardare oltre
a avete chiavi per chiudere il vento
io sono l’uomo che non c’era
proprio quando ce n’era bisogno
Testo di Fabio Pignatelli, MIO FIGLIO
una splendida poesia che ti trascina dentro un mondo che non c’era e che pizzica le corde sottili delle parole di cui è composta , restituendo suoni e melodie bellissimi.