Vieni,
è tempo di mietere…
il grano è già alto
nei miei occhi
e si piega sinuoso
sotto il bagliore della falce.
E’ tempo…
innalzeremo i covoni al cielo
come totem antichi
e li adoreremo;
a loro sacrificheremo
l’agnello più tenero.
E’ tempo
di mietere:
il frumento ha raggiunto
il carato purissimo dell’oro,
e nella forgia
arde la fiamma tenace
alimentata
dal soffio dell’attesa.
E la danza del tempo e dell’amore
risuona per i campi,
non senti?
La tua voce si accosta alla mia
per una melodia in passo doppio.