Capo d’Orlando – Un nuovo componimento del poeta e scrittore Giovanni Torres La Torre ci onoriamo di pubblicare e questa volta dedicato a Paola Clemente a qualche giorno dall’otto marzo, festa della donna.
Fu un infarto a ucciderla, ma la morte di Paola Clemente, la bracciante agricola 49enne di San Giorgio Jonico scomparsa mentre lavorava all’acinellatura dell’uva sotto un tendone nelle campagne di Andria il 13 luglio del 2015, non è stata vana. L’inchiesta, aperta all’indomani della denuncia da parte del marito e della Cgil, è arrivata a una svolta. Sei persone sono state arrestate nel corso di un operazione della guardia di finanza e della polizia coordinate dal magistrato tranese Alessandro Pesce. Truffa ai danni dello Stato, illecita intermediazione, sfruttamento del lavoro: la nuova legge contro il caporalato non ha fatto sconti. Se fosse entrata in vigore prima, probabilmente il numero delle persone in manette sarebbe stato più alto.
Di seguito la poesia che l’artista ci ha consentito di pubblicare.
INFARTO DA SCHIAVA
di Giovanni Torres La Torre
8 marzo 2017 in memoria di Paola Clemente
Fu un agguato,
una voce da sonnambula
con l’ultimo fiato chiese un poco d’acqua.
A volte – ricordavano le altre braccianti –,
dormiva in piedi
quasi che la morte
pietosa la trattenesse dal cadere.
Sudare il pane non bastava
non fu amara sorte
fu rapina di vita, infarto da schiava.
Sgomenta, la luna che spuntava
chinò il capo
e quando, verso il declinare
passò sui tetti delle case,
il suo lume pietoso
annunciò che era morta
mamma Paola Clemente,
bracciante.
Sul terreno della vigna
rimasero assopiti
gli acini che avevano turbato
la bellezza del grappolo,
ma quando, verso la collina
altri filari in riposo
videro passare l’astro piangente,
si unirono al corteo,
altri restarono piegati nell’inchino.
II
Là ove è morta,
un giorno qualcuno porrà una pietra
col suo nome, per ricordare
che c’era una volta una bracciante,
favola dolorosa di un tempo
nel quale non tutti
vissero felici e contenti
e che mai, a memoria d’uomo e come quella volta
il vino di quella vigna
si era fatto sangue.
Capo d’Orlando, febbraio 2017