Siamo nudi di fronte
alla morte, spogliati di tutto ed inermi,
nessuna finzione,
nessuna vanità ti è complice.
Non puoi difenderti più da nessuno,
sei solo con la tua anima
a fare il resoconto della tua vita.
Giaciglio di spine e rose e
guanciali scomodi,
che più non potrai accomodarti
ti inducono a riflettere.
Passi alla moviola la tua vicenda umana,
che come un video ti scorre dinanzi;
ti sovviene di quando non soccorresti tuo fratello,
di quanto era pesante quel fardello.
Di quando, scegliesti la via più semplice
dinanzi al primo ostacolo,
di quando giudicasti
senza pensare,
che il tuo giudizio pesava come un macigno.
Ora sei inerme dinanzi al dolore,
e rimpiangi gli abbracci non dati
chiami all’appello tutti quanti i tuoi affetti
donandoti, così come sei
senza più veli e senza ipocrisia.
E ritorni bambino,
quando eri come un candido lenzuolo
profumato con le essenze dell’amore.
Si incrociano le pagine del tuo tempo,
sono immagini di felicità e di abbracci,
di colpevoli silenzi e di abbandoni,
la tua lotta impàri tra il bene e il male
è giunta al suo finale.
Alza il tuo sguardo, nel buio della notte,
non sentirti solo in questo viaggio
il Padre tuo è lì a infonderti coraggio
a rendere meno amaro il tuo trapasso.
Il Padre tuo non è un Padre di vendetta
Assiso sul suo trono è Lì che aspetta,
è cessata ormai ogni discordia
Egli è il Dio della Misericordia.
*Poesia di Mina Cipriano e Anna Marinelli
non so più quali siano state le mie parti, nè quali quelle di Mina,
ma credo che sia un unico fiore sbocciato ai piedi del capezzale di un amico!