La Festa del Grano
Trebbiare in un giorno di giugno assolato,
vedere scorrere il carato dell’oro delle messi,
restare senza fiato.
Grida e voci si inseguono, si susseguono,
restano sospese nell’aria infuocata, la festa è cominciata!
Non voglio perdermi neppure una scena.
Mi siederò qui, al limitare del campo,
e attenderò che l’ultimo covone sia trebbiato…
Me ne starò qui, in silenzio,
con il mio sguardo assorto e innamorato.
Farò parte del gruppo di donne
che alacremente affaccendate,
stringono fasci di spighe
tra le loro braccia accalorate,
con i loro capelli raccolti negli ampi fazzoletti,
accaldate,felici, sudate.
Sarò bambina tra i bimbi
che felici riscoprono l’amore per la terra..
Sarò pula, che vola leggera,
sarò chicco e farina,
sarò fetta fragrante
tra le mani di un bambino,
sarò spiga e pane del mattino.
Sarò tozzo di pane raffermo
intinto in un bicchiere di buon vino.