UN PENSIERO, UN SALUTO, UNO SCHIZZO VENUTO DA LONTANO HA MOLTEPLICI RISVOLTI NELL’ANIMA MIA.
QUESTO SCHIZZO, SEMPLICE, ESSENZIALE NEI SUOI TRATTI…MI HA COMMOSSO. GRAZIE GABRIELLA… MI HAI RIPORTATO ALLA MENTE UNA MIA ANTICHISSIMA POESIA… IL CAMPANILE é UN SIMBOLO ALTISSIMO E INELUDIBILE… E IO SONO INNAMORATA DEL NOSTRO CAMPANILE…QUANTI VERSI GLI HO DEDICATO. QUANTE FOTO GLI HO SCATTATO…DI SOPPIATTO, FURTIVAMENTE…
ED E’ QUASI IERI
Il vento accarezzava dolcemente
fianchi alle campane,
complice il campanile
fingeva di non vedere.
Il cielo stendeva sulle case
veli azzurri
e rimuoveva le ultime ombre
attardate nei vicoli.
Un canto di madre
in lontananza
sferzava la pigrizia
indugiante
nel tepore notturno
di percalle.
I bimbi a malincuore
si svegliavano,
abbandonando i familiari luoghi
dell’inconscio,
dove esorcizzavano
le giovani paure.
I vecchi depennavano
ancora un giorno al calendario
quasi a sfidare il tempo
temuto.
Si annunciava
un giorno come tanti.
Era oggi,
ed è quasi ieri.
❤ Bella la tua poesia. Bello il pensiero di Gabriella di omaggiarti del suo schizzo … identico
all'originale ❤
BRAVE!
Anche a me affascina il campanile della nostra Chiesa Madre.
Mi ricordo che, da bambina, salivo sul terrazzo a cupola di casa mia per osservare le campane che suonavano a festa. Era come se il campanile si animasse, raccontando storie felici.
Grazie a te, Anna.
Un abbraccio.
Gabriella