Era dei carrettieri la mia terra,
era dei cavamonti!
Scendevano a frotte, le vendemmiatrici,
verso i pianori dei vigneti.
Incessanti le processioni dei traìni
sulla vianova fresca d’asfalto.
Così la ricordo, distesa, la mia terra rossa,
come ventre sempre fecondo di raccolti.
S’innamora persino il sole
dei grappoli dorati
ammiccanti dalle spalliere, allineate e altere.
Era dei carrettieri la mia terra
Irrorata di fatica e sudore
di speranza e pianto,
di sorrisi e rimpianto.
Si scandiva con canti sereni
Il lavoro delle raccoglitrici d’ olive
che, chine sulla terra sanguigna,
riempivano il paniere
dei frutti smeraldini.
Era dei carrettieri la mia terra
baciata sempre dal vento di favonio,
mentre ora, gettato come un rudere
in un cortile, “stè chiange nnu trainu”
e questa vigna cchiù nno face vinu!
Bellissima la poesia che ci doni e che ho già inserito nella mia piccola antologia Marinelli.
Che dire della mula col sacchetto della biada appeso al collo! Un’immagine che avevo del tutto cancellato dai ricordi del tempo andato e che, nel rivederla, mi ha emozionato nel profondo.
Che ingegnosità e che quaddretto di vita agreste!
Era dei carrettieri la terra dei nostri lavoratori,Irrorata di fatica e sudore
di speranza e pianto,
di sorrisi e rimpianto.
Sempre bello poterti leggere ,fai rivivere il passato!
Con stima ed affetto.
Dora
Dora carissima, che piacere ritrovarti, segno è che tutto è andato bene e che ti vai riprendendo dall’intervento…ti chiamerò presto!!! Un bacio.
Bellissima! Un pensiero a mio nonno carrettiere e… domatore di muli.
Grazie Smemo, che bello averti ricordato il caro Nonno…
L’ha ribloggato su Lo smemorato di Collegno.
Grazie di cuore Smemo..così potranno venire a visitarti anche i miei Amici più assidui!
L’odore del mosto che colava dai tini stracolmi di uva appena tagliata e portata a lu paramientu dai carri trainati dal cavallo o dal mulo, sono ricordi indelebile nella nostra mente di ragazzi.
Carrettieri che addobbavano i carri e i cavalli con le fettucce comprate ad Oria, al santuario di santu cosimo e damianu.
Chi li dimentica!?!?