La cucuzza nonci ha statu mai calculata ‘ntr’alla cucina ti lu paisu.
Li mariti, quannu si ritiràvunu ti la fatia e acchjàvunu cucuzza, turcèvunu lu musu.
E tinèvunu raggione piccè la cucuzza ete senza sustanza …e po’ ete totta acqua!
Ste puru nu pruverbio ca tici ”la cucuzza si coce cu l’acqua sova stessa”.
Eppuru si po’ cucina’ ti tanta manére!
N’otru pruverbio tici “comu la faci faci è cucuzza!”
E’ inutile! Questa pòvera cucuzza, puru ci ete tanta bona, nisciunu la po’ vite’.
Mama la cucinava spritta e tagghjata a pizzetti grossi. La faceva sprìcere ‘ntr’allu uegghju, la vutava e la girava finu a quannu ‘rrussava! Alla fine ti la cuttura minava nu uevu, lu sbatteva ‘ntr’alla patella stessa e la faceva quagghja’!
L’ardoro però ca si sinteva ‘ntra casa era megghju ti quannu cucinavi maccarruni e carne!
Mitteva puru nu picca ti formaggiu e na figghjazza ti menta ca ‘ntra li uerti nuestri no mancava mai!
Forse non tutti sanno che la parola Zucca con i suoi derivati, cui il diminutivo Zucchina, è un termine sorto da un errore ortografico di metatesi (inversione nell’ordine delle lettere), già così adottato avanti il 1320.
Zucca ci viene dal lat CUCUTIA in seguito posto in connessione con il tema mediterraneo KUKKA “punta”, donde Cocuzza o volgarmente Cucuzza; l’origine radicale del significato di “punta” emerge in Cucùzzolo o Cocùzzolo.
C’è da aggiungere che i latini con il termine CUCUTIA intendevano “testa-capo”, da qui la tradizione popolare di chiamare scherzosamente “zucca” la testa.
Attraverso quindi un processo di metatesi da Cocuzza in Cozucca, il termine s’è semplificato (ipocoristico) in Zucca con aferesi (caduta) della sillaba Co, pare già nel latino volgare con TUCCA.
Tale ortaggio, con le sue varietà, era già diffuso anticamente tra gli Egizi, gli Arabi e i Greci e s’ipotizza che fosse stato importato dall’India.
Se così fosse, sarebbe stato inevitabile il suo uso nella gastronomia europea a seguito dell’infiltrazione della cultura indoeuropea e, in particolare al sud della nostra penisola, con la colonizzazione della Magna Grecia.
Finalmente sei tornato Ferruccio, con le tue interessanti e colte considerazioni!! Non si finisce mai di imparare! Grazie di cuore!
Mi sono cimentato a prepararmi un piatto di zucchine “alla puviredda”. L’unica variante concessami è l’aver sbattuto insieme all’uovo del formaggio grattugiato, così per istinto come avrei fatto per una frittatina.
Le foglie di menta le ho raccolte direttamente dal mio giardino qui nel Veneto, dove questa cresce spontaneamente in abbondanza, sia la romana sia la mentuccia, forse l’eredità di vecchi proprietari.
Devo ammettere che ho gustato un piatto di pieno sapore salentino che avevo dimenticato.
Wooow allora il mio lavoro serve a qualcosa!!! Ne sono felice per te Ferruccio, sì, hai detto bene saporedelsalento!