A sera quando
si spegne anche l’ultimo
asterisco di luna
sorgono dai meandri
della memoria
iconografie amiche.
Vestono abiti azzurri
e sonagli d’infanzia
tra le dita.
Nel sogno
rincorro una bimba
abbandonata
tempo addietro
nello scroscio
di una fontana di paese.
– Ludica moscacieca
di stagioni
che vendemmia uve
di rimpianti –
Lei nel sogno
si lascia afferrare,
ma…
come un cono di nebbia
mi si scioglie
tra le dita…
Per la foto d’epoca ringrazio l’amica Maria Cuscela!
Bella e toccante poesia. La foto della ragazza cu lu vummile sicuramente è stata scattata sopra a lu campu santu vecchiu.
sobbr’allu cimiteru vecchio! indovinato!!
I sogni… Finiscono proprio sul più bello… 🙂
è un bellissimo aforisma! Grazie Amico.
Da “Amore quale amore per…”
Pagine di memorie d’amore dagli anni Cinquanta
di Ferruccio Gemmellaro
La studentessa salentina
\…\ Alcune sere, poi, ottenendo un passaggio sulla moto di un coetaneo lavoratore, andavo a passeggiare sotto la sua finestra e non poche volte, per giunta, ricoprivo il percorso scarpinando chilometri di buia campagna.
La consolazione era un rapido scambio di parole, quando incaricata di andare a riempire la brocca con l’acqua della fontana pubblica \…\
Una sera, mentre pazientemente aspettavo che \…\ uscisse con l’abituale recipiente, mi piombò alle spalle una squadra di coetanei inferociti, decisi a pestarmi.
Scorsi in tempo la faccia di \…\, che si accingeva a varcare l’uscio prima che mi piovessero addosso i pugni. Facendomi scudo con le braccia, che non potevano contemporaneamente proteggermi lo stomaco e il mento, mi sorpresi a riflettere sulla smorfia che aveva fatto nel rincasare immediatamente: era un insieme di rassegnazione e di fierezza.
– La femmina – urlai aspettandomi che mi ascoltasse – prova piacere ad assistere alla lotta dei maschi per la sua conquista –
Mi sentivo un attore, un marlonbrando \…\
L’amore per \…\ non si estinse sotto la scazzottata; perseverai ad andarle incontro, correndo all’impazzata dalla mia alla sua scuola, ad accompagnarla al treno e a tornarmene a casa a piedi dopo aver perso l’unica corriera e quando a sera, restavo senza il passaggio della moto \…\
Quell’amore chilometrico ebbe fine quando mi sopravvenne lo sfiancamento fisico.
Di quell’amore mi rimane indelebile il tenero ricordo di veloci passaggi dentro una stupenda Lecce, con la sua mano nella mia.
Di lei non ho più saputo nulla e talvolta mi frulla nel cervello di tornare a \…\ e chiedere sue notizie… ma a che cosa può servire!
Una Storia d’altri tempi e di altri luoghi, i nostri LUOGHI dell’Anima. Grazie per questo tuo interessante e gustoso contributo carissimo Ferruccio.
Anna bellissima poesia!
Monica, il tuo complimento mi da gioia. La Poesia è stata il mio primo Amore!Grazie.
Nel sogno
rincorro una bimba
abbandonata
tempo addietro
nello scroscio
di una fontana di paese.
\…\
Lei nel sogno
si lascia afferrare,
ma…
come un cono di nebbia
mi si scioglie
tra le dita… \…\
Anna, sono stati questi tuoi struggenti versi a indurmi nel rispolverare quel segmento di un mio diario d’intera vita, sempre più intimistico, che forse mai potrà scorrere su pagine editoriali, almeno finché sono in vita.
Poesia e prosa, due sembianze di un espressionismo che modella l’Armonicòna (composizione lemmatica di Armonia e Icona) quale immagine d’arte forgiata dall’aspetto spirituale.
Questi versi, pertanto, si armonizzano perfettamente con l’indole sociale, artistica e quotidiana, un trittico che compendia tutta la tua distinta presenza nella mappa culturale.
Anche a te Ferruccio va il mio sentito ringraziamento per le belle parole.
Bellissima è poco…..la parte finale della poesia è sublime! Sogno e realtà…il cono di nebbia che si scioglie…… si commenta da sè!!