Archivio | giugno 25, 2012

lu massaru e lu pastore

Transitando da qualche stradina di campagna, attraversando Il boschetto di Faggiano, famoso e amato da me perchè da bambina andavo con i miei a raccogliere i funghi,ho avuto la bellissima sorpresa di fotografare un pastore che portava al pascolo le sue pecore.
Una opportunità davvero straordinaria in quanto questo tipo di “mestiere”
è ormai in via di estinzione.
Tra me e mio marito è sorta una discussione tra la differenza di Massaro e pastore!

é una sottile e sostanziale differenza, gli ho risposto, perchè a mio modesto parere il Massaro è il tenutario della Masseria. una specie di caporale, una specie di capofficina. Insomma ha alle sue dipendenze degli uomini addetti al pascolo, alla produzione del formaggio, della ricotta, e di tutti i derivati del latte che le pecore, portate al pascolo libero nelle campagne e nei tratturi circostanti, producono con abbondanza.

Un bell’articolo sugli “antichi sapori”

QUEI SAPORI DI UN TEMPO

Di Ester Lucchese

Il centro culturale “San Giorgio” nella cornice di un’ elegante e raffinata terrazza di un’abitazione d’epoca, ha presentato, lunedì 11 giugno, il “Quaderno degli antichi sapori“ di Anna Marinelli nell’ambito della premiazione del 1° concorso “altarini votivi” 2011.

Come ha evidenziato l’organizzatore della serata il prof. Pasquale Venneri, il centro culturale “san Giorgio” si fa portavoce della valorizzazione delle tradizioni locali per consegnarle alle nuove generazioni in maniera autentica.

La pubblicazione della poetessa Anna Marinelli è una ricerca accurata e precisa delle antiche ricette che hanno lo squisito gusto del racconto che rievoca la tipicità della gastronomia sangiorgese.

L’espressione risulta colorita e immediata per il fatto che viene riproposto il dialetto sangiorgese, veicolo comunicativo primario per la gente dell’epoca, nella divulgazione delle antiche pietanze. Riaffiorano così i prodotti della civiltà mediterranea contadina in tutta la loro genuinità e bontà.
L’autrice nel ringraziare i convenuti tra cui il dott. Michele Jacca che ha curato la prefazione dello scritto, ed il sindaco Giorgio Grimaldi che ha apprezzato la finalità della concittadina “per quel suo voler portare il ricordo del passato nel presente”, ha spiegato che i fondi verranno devoluti in beneficenza per supportare l’attività della “Caritas” sangiorgese, sensibile alle realtà disagiate del territorio. In itinere si sono premiati inoltre “ gli altarini” che lo scorso anno sono stati allestititi per le vie del paese in occasione della festa patronale di San Giorgio martire.

Si è reso noto in questa occasione un Progetto che il centro culturale intende portare avanti, cioè, il ripristino e la valorizzazione delle “antiche nicchie votive” disseminate nel paese, nell’intento di rinverdire un’antica tradizione culturale che rischia di essere dimenticata, i promotori di codesta iniziativa sono rispettivamente Nicola Lapalombella, Mino Occhinegro e Tonino Pignatelli.

Marilena Piccoli ha declamato con abilità e ironia la poesia ” Lu paisu mia “ oltre che due ricette presenti nel Quaderno: “li patedde” e “li purpiette”. La serata è stata allietata inoltre dalla musica prodotta dalla chitarra e modulata dalla voce soft di Milena Miola che ha riproposto consolidati e gradevolissimi classici della musica italiana.