Pulizzate tre o quattro patane e tagghjàtile a pizzetti.
Facìtile spricere ‘ntr’all’oglio, cu nu picca ti cipodda.
Vutate e girate ci no s’incòddunu.
Quannu onu ‘rrussatu nu picca, minate li maranciane tagghjate a pizzetti crossi,
facite ‘rrussà puru quisti ‘ntr’all’oglio.
Po’ minate nu picca ti salsa a pizzetti e mittiti lu cuperchju.
Facite cucina’ a fuecu lientu ca la patana voli lu tiempu sua cu si coce.
Versu la fine ti la cuttura minati lu sale e nu picca ti vasinicola
e ci lu tiniti mittiti puru nu picca ti furmaggiu picurinu
ca vi ‘mprofuma totta la cucina e vi ‘rricchesce ogni minestra.
Alli tiempi ti ‘ttànema ‘ntra la sciotta si minava puru nu uevu….
taccussì la minestra era chiù bona!
Lu pane, puru ci ete tuestu, si rimmodda ‘ntra lu sucu ti la sciotta.
Questa me la segno e appena arrivano le melanzane buone . . .
quelle nostrane, piccole e sode…
Questa ricetta mi ha riportato alle estati che passavamo nella casa del nonno materno alla ” Funtana ” località vicino Pulsano, oggi nota come ” al Gabbiano”. Con gli ingredienti che hai descritto e l’aggiunta di una “francata” di cuzzedde, mia madre preparava questa gustosa cena che alla luce di un lume a petrolio, “lu tubbu”, e alla spensieratezza di quegli anni, aveva un sapore speciale.
Tonì, no llu puè crètiti ma intr’a nna poesia mea dialettale agghju parlatu puru ti li cuzzieddi!
Ciao sono Anthony Laterza di Pulsano. Io adoro la tradizione culinaria del nostro territorio, così come di tutto il Salento. Mi piacerebbe fare una raccolta delle stesse per poter far conoscere a chi si accomoda alla mia tavola i sapori nostri, con un occhio alla contemporaneità. Grazie mille per il tuo lavoro, perché leggere il pulsanese e sentirne i suoni mi riempiono il cuore d’orgoglio.
Anthony, Che piacere leggere il tuo commento…
posso dirti con gioia che ho pubblicato un “Quaderno degli antichi sapori”
qualche anno fa che è andato a ruba.
Contiene alcuni dei nostri piatti tipici ma anche pietanze che non si fanno più…
ed ho tanto di quel materiale che potrei pubblicare ancora un libro. Io sono sangiorgese quindi vicinissima alla tua Città, Pulsano.
Passo in questo luogo quando ho bisogno di ossigeno…
La ricetta è interessante, pure mia moglie fa grandi cose (anche se semplici) con le marangiane.
Però voglio chiedervi un favore, a tutti i frequentatori magnogreci messapici e albanesi di questo bel sito: SCIOTTA, vorrei avere dei suggerimenti sulle eventuali radici e significati. Da noi a Ceglie è la scolatura dell’acqua di cottura della pasta di farina o del riso o comunque acqua di bollitura. C’è anche una contrada rurale Sciotta.
Grazie per le segnalazioni
Pietro
frequentatori magnogreci messapici e albanesi di questo bel sito: Datevi da fare!!!!! Grazie Pietro!